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Criticism

Traduzione in italiano dell’ articolo di Francie Mac Dougall

Viscuso

dall’articolo sulla rivista trimestrale Entrée

Definire qualcuno come un ingegno rinascimentale e’ divenuto cosi’ banale oggigiorno che il farlo sembrerebbe a volte piu’ un sarcasmo che un sincero complimento. Ma Emanuele Viscuso e’ un uomo rinascimentale del tipo piu’ genuino. Brillante e trascinatore, Viscuso ha vissuto a Miami solo per un anno e mezzo e le sue sculture hanno gia’ attratto l’attenzione degli intenditori di questo paese. Nato in Sicilia, cresciuto a Napoli e vissuto in seguito a Milano, due anni fa, visitando la sorella a Miami, s’innamora di una casa e decide di farne la sua nuova residenza. Lui stesso spiega: “Non ho scelto io Miami, forse e’ stata Miami a scegliere me. Io ho solo visto questa casa e mi sono detto che era ora di cambiare”. La sua attivita’ qui e’ la stessa di li’: produrre poetiche sculture in legno e vetroresina che Viscuso descrive come “musica solida”. Mentre la loro forma potrebbe portare alla mente i lavori di Brancusi, Viscuso dice: “Sono strutture modulari basate sulla matematica e sulla sezione aurea”. Ecco perche’ qualcuno ha scritto che questi lavori hanno lo stesso senso armonico presente nell’architettura pubblica e nella scultura della Grecia classica, di cui la Sicilia e’ ricca, e riescono a rievocarne la forte energia. Le sculture di Viscuso sono grandi costruzioni che esplorano i limiti della forma mentre ridefiniscono le leggi della gravita’. Nei suoi lavori c’e’ anche una vita di esperienze. Viscuso ha studiato legge, ha lavorato in una banca per undici anni finche’, in un giorno del 1984, non decise di seguire il suo cuore e dedicarsi all’arte. “Quando lasciai la banca per mettermi a fare arte pensavo di dedicarmi alla carriera musicale” racconta l’artista (Viscuso e’ compositore di musica e concertista) “ Ma meno di un anno dopo aver lasciato la banca feci una mostra di mie opere pittoriche che avevo chiamato “disegni di musica”. Li vendetti tutti.” I disegni divennero quindi sculture, create dapprima con grandi graffe di metallo per cartoni per tradurre in realta’ quello che aveva visualizzato in un sogno, quindi modelli in legno, quindi finalmente creazioni grandi, ma della stessa grazia, per spazi pubblici e giardini. Anche se il suo lavoro ha in impatto moderno, Viscuso e’ molto determinato circa la sua ispirazione classica. “Mio padre era uno scultore nel senso classico. Faceva ritratti, busti, cavalli. Mia madre era una professoressa, una preside e suonava il piano. Ambedue hanno grandemente influenzato la mia vita. Le mie sculture mescolano le due cose. La musica e la scultura classica. C’e’ sempre una vibrazione, un ritmo in esse”. In una parola c’e’ armonia. Per quanto Viscuso , nel pur breve tempo che e’ stato qui, si e’ affermato ed ha avuto successo con la sua arte, come allo stesso modo aveva i suoi riconoscimenti gia’ in Italia (basti ricordare la sua grande scultura all’aereoporto di Milano Malpensa) non per questo si e’ messo a riposare sugli allori. Tiene infatti nel suo studio un pianoforte al quale ritorna tra una scultura e l’altra, si sta dedicando al lancio negli Stati Uniti di una linea di carte da parati Trompe l’oeil, creata da lui stesso, che gia’ in Italia era una nota marca col suo stesso nome e sta persino aiutando sua sorella Marivana con l’ “Art temple”, una ex chiesa che sta per diventare un centro per le arti. Per non parlare del suo progetto mondiale per il sito del World Trade Center che appare come un notevole tributo alla vita e per il quale sta mettendo in contatto l’un l’altro i sindaci di molte citta’, a cominciare da Miami e Palermo, che sono gia’ citta’ gemellate, per creare una connessione mondiale attraverso l’arte. L’arte puo’ essere magica. Puo’ essere un ponte ideale capace di avvicinarci tutti. Forse e’ per questo che il titolo della sua scultura all’aereoporto di Milano e’ “Onda-ponte sull’immaginario”.
Francie Mac Dougall